Inquadrare il nuoto sincronizzato dal punto di vista tecnico e storico è un’operazione fondamentale per entrare in sintonia con questo sport che unisce danza e atletismo senza soluzione di continuità. Uno sport che potrebbe sembrare complicato e, per certi aspetti lo è davvero e questo contrasta un po’ con la semplicità dell’equipaggiamento richiesto per praticarlo: costume da bagno, occhialini e un asciugamano personalizzato. Un accessorio, quest’ultimo, che oggi, grazie all’evoluzione dei servizi di stampa online è possibile realizzare in pochi passaggi su Stampaprint. Ma sono molteplici le capacità che richiede il nuoto sincronizzato e molto più complesse. Non solo capacità acquatiche, come si accennava, ma anche forza, resistenza, flessibilità, grazia, abilità artistica, coordinazione e affiatamento come le compagne di squadra. O compagni, perché, sebbene sia nato come sport prettamente femminile, il nuoto sincronizzato negli anni ha affascinato un numero sempre maggiore di uomini che si sono avvicinati alla disciplina gareggiando anche ufficialmente.
La storia del nuoto sincronizzato è relativamente recente e si sviluppa a cavallo del Ventesimo secolo. Nel 1891, a Berlino, si svolge la prima competizione della disciplina che, allora, era nota come “balletto acquatico” e lo si poteva vedere anche a livello di esibizione nei music-hall a Londra e Glasgow. Nel 1907 l’australiana Annette Kellerman contribuisce a rendere popolare questo sport esibendosi in una vasca di vetro come ballerina subacquea. Il termine ‘nuoto sincronizzato’ viene utilizzato per la prima volta nel 1934 a Chicago nel corso di uno spettacolo di Kay Curtis.
In Italia si sente parlare di nuoto sincronizzato dal 1972 grazie A Romilde “Rumy” Cucchetti che allora decise di far provare ai bambini e alle bambine che allenava il dorso alternato, ritmando i movimenti. Il riconoscimento da parte della federazione arriva nel 1976, mentre il debutto della squadra nazionale risale al maggio del 1977 contro l’Austria. Nel 1978 è l’anno in cui si registra la prima partecipazione ai Campionati che, in quell’anno, si svolgevano a Berlino Ovest.